Don Giosuè Gadda

a cura della Redazione

Il 7 giugno 1907, alle ore 18, morì Don Giosuè Gadda, sedicesimo parroco di Taino.
A distanza di 90 anni dalla sua morte vogliamo ricordare questo sacerdote che per 19 anni fu il parroco della nostra comunità.
Don Gadda nacque nel 1858 a Gorla Minore, ordinato sacerdote nel 1881, prese possesso della Parrocchia di Taino il 16 dicembre 1888. Ci ha lasciato un importante documento il “Liber Chronicus”,
sul quale ha dettagliatamente riportato gli avvenimenti più significativi della comunità e del quale il nostro giornale si è servito ampiamente per ricostruire la storia di Taino a cavallo del secolo.
La sua opera è stata assai importante perchè, oltre ad essere un uomo dotato di profonda fede, era animato da interesse per i problemi concreti della gente e si attivò sempre in prima persona per aiutare la popolazione a risolvere le situazioni più difficili sia personali che collettive. Nel 1901, ad esempio, le operaie dello stabilimento Gibert entrarono in sciopero. Don Gadda si recò al filatoio per rendersi conto di persona delle condizioni di lavoro. Scopri che le operaie, oltre a richiedere una maggior mercede, lamentavano i modi poco urbani usati verso di loro e le inesattezze nella retribuzione oraria. Don Gadda si recò a Milano a sostenere personalmente davanti al proprietario le rivendicazioni delle operaie e da questi ottenne per le lavoratrici una riduzione dell’orario e la promessa di aumenti di paga. Oggigiorno queste concessioni possono sembrare una piccola cosa, ma per i tempi fu una vera conquista ottenuta grazie all’intermediazione di Don Gadda. Traspare dai suoi scritti una personalità forte, con idee chiare e, in conformità all’indirizzo della Chiesa e della sua dottrina sociale, combattè con una certa foga il socialismo ateo e anticlericale dei suoi tempi. Non ebbe mai soggezione dei potenti e si scontrò anche apertamente, per motivi politici, con il sindaco Mosè Berrini. La Chiesa era all’epoca in forte contrasto con lo Stato Italiano che aveva arbitrariamente occupato Roma, città del Papato. Don Gadda in segno di protesta, alla ricorrenza della presa di Porta Pia (20 settembre), suonava le campane in chiaro dissenso con il sindaco di idee liberali.
Sempre attento alle necessità della popolazione, sostenne l’istituzione della scuola materna, della quale fu il secondo Presidente dal 1904 al 1907 e a cui lasciò £.100.
La mancanza di lavoro costringeva all’emigrazione i giovani, i quali allontanandosi dal paese e dalle famiglie finivano per abbandonare spesso anche le pratiche religiose. Per tenere i giovani più vicino alla Chiesa e aiutarli nella loro formazione morale e spirituale donò alla Parrocchia un terreno di sua proprietà su cui edificare l’Oratorio Maschile e la somma di £.2000.
I Tainesi gli furono affezionati e alla sua morte, come riporta il Chronicon, “malgrado il grande lavoro per i bachi, la gente accorse numerosa ad onorare il parroco”.
I suoi funerali si svolsero il 10 giugno 1907 “con moltissima popolazione e 40 sacerdoti”.