Famiglie Tainesi: i Ghiringhelli

di Laura Tirelli

Dato l’ interesse mostrato dai nostri lettori per la storia delle famiglie, pensiamo di dedicare regolarmente qualche pagina alle famiglie tainesi, sia a quelle di antica che di più recente residenza, come ci è stato chiesto da più persone, indipendentemente dal loro legame con luoghi specifici (vedi la storia delle vecchie cascine).
Lo scopo è anche quello di raccogliere documenti, notizie e fotografie relative a diverse famiglie perchè, una volta pubblicate, possano costituire una documentazione per la futura storia di Taino che non potrà mai prescindere da quella delle famiglie che qui vi abitano o vi hanno abitato.
Iniziamo, ci par giusto, dalla famiglia del primo cittadino, il sindaco Elio Ghiringhelli.

Ghiringhelli è un cognome molto diffuso non solo a Taino, ma anche nei vari paesi del circondario. Secondo le ricerche effettuate dal sig.Luciano Besozzi, di cui gentilmente ci ha dato comunicazione, sappiamo che da tre famiglie Ghiringhelli di Capronno, quella di Battista, di Francesco e di Melchion discendono tutte quelle che dal 1650 ad oggi hanno popolato i paesi di Angera, Capronno, Barzola, Taino, Ranco, Lentate ed Ispra. I rami di Melchion e di Francesco si estinsero alla fine del 1700. La discendenza di Battista fu la più florida ed è quella attualmente esistente.
I Ghiringhelli di Taino – di un ramo dei quali, quello del Pra’ del Bosco, già abbiamo parlato (“La Voce del Dumin” 2/97) – hanno tutti origine da Carlo, discendente di Battista. Carlo visse dal 1780 al 1835 e si trasferì a Taino a seguito del matrimonio con Maria Caterina Bevilacqua nel 1803.
Anche sua sorella Giovanna sposò un tainese, Stefano Mira, nel 1811. Carlo e Giovanna furono gli unici due figli sopravvissuti dei 16 che ebbe il loro padre Bartolomeo. La storia di Bartolomeo è esemplare delle condizioni di vita dell’epoca, segnata dall’altissima mortalità infantile e delle donne a seguito del parto. Le prime due mogli di Bartolomeo morirono infatti in giovane età nel dare alla luce un figlio e dei sette figli avuti dalla sua terza moglie, ne sopravvissero, come detto, solo due.
Carlo ebbe sette figli, di cui 5 maschi. Tra questi Bartolomeo, vissuto dal 1810 al 1893, che sposò nel 1833 Carolina Berrini, dalla loro unione nacquero sette femmine e due maschi, Marco e Giovanni. Da Giovanni (1834-1885) nacque Carlo, nonno di Elio Ghiringhelli.
Carlo, nato nel 1866, fu, cosa rare per l’epoca, figlio unico. Sposò Carolina Sculatti ed ebbe sei figli, una femmina, Maria, e cinque maschi: Giovanni, Gaetano, Claudio, Attilio e Ambrogio.

Carlo si costruì una propria casa in località Campagnola nel 1912 e insieme alla moglie coltivò le proprie terre. Tutti i figli maschi di Carlo, ad eccezione di Ambrogio, andarono in Francia, nei dintorni di Parigi a lavorare come muratori. Seppero inserirsi pienamente nella società francese, e ognuno di loro si creò una propria impresa edile. Anche la figlia Maria emigrò all’estero, dapprima in America e poi, come i fratelli, in Francia.
Ambrogio, nato nel 1905, visse invece sempre a Taino. Lavorò fin da giovanissimo in Polveriera, fabbrica che lasciò all’età della pensione come capo reparto inneschi. Sposò Wanda Maria Baranzelli ed ebbe 4 figli. Due, Fernanda e Oreste morirono nei primi anni di vita, il figlio Egidio a 36 anni dopo una dolorosa e lunga malattia. L’unico figlio di Ambrogio vivente è Elio, nato nel 1944.
Ambrogio Ghiringhelli ebbe nella sua vita una grande passione: la caccia. Dopo il lavoro fu la sua attività preminente, soprattutto dagli anni ’20 ai ’40 quando i boschi di Taino erano ricchi di selvaggina. Fu attivissimo nell’organizzazione della riserva promossa dal marchese Corti e dai dirigenti Montecatini con i quali partecipò a numerosissime battute, insieme a tanti altri cacciatori tainesi di cui ancora oggi, a distanza di 50 anni, vengono ricordate le gesta. Ambrogio mori a 72 anni, nel 1977.
Elio ha ereditato dal padre l’amore per i boschi e la vita all’aria aperta, anche lui è stato cacciatore, ma oggi, che lo sport della caccia è poco praticabile, si dedica alla raccolta dei funghi, e, come tutti gli appassionati “fungiat” ha i propri luoghi segreti di ricerca del prezioso vegetale. Elio ha una figlia, Lara, studentessa universitaria di 22 anni, ultima a portare il cognome dei Ghiringhelli di Campagnola.