La musica a Taino

di Laura Tirelli

Molti tainesi hanno amato e amano la musica, anzi, si può dire che Taino è un paese “musicale” se si considera il folto numero delle persone che hanno cantato o suonato pubblicamente nel corso di questo secolo. Ricostruire, anche se solo a grandi linee, le varie espressioni musicali collettive che si sono susseguite dall’inizio del ‘900 a oggi, significa ripercorrere la storia degli ultimi cento anni della nostra comunità, perchè la musica è una manifestazione del costume, del modo di vita quotidiano, della sensibilità e dei valori della gente; la musica ha sempre accompagnato i momenti significativi di aggregazione, nel palazzo del marchese, come in chiesa, nelle feste campestri e popolari come all’osteria.
Non esistono documenti sulla storia della musica a Taino, possiamo solo ricavare alcune notizie dai pochi cenni che appaiono quà e là nel Liber Chronicus della parrocchia, nei vecchi giornali e dai ricordi dei tainesi.

La Corale S.Stefano ricostituita nel 1992
Tenori: Emanuele Baranzini, Matteo Villa, Ermanno Ciarrocchi, Mario Saggin, Nino Vernetti, Massimiliano Moscatelli
Bassi: Fiorenzo Geraneo, Giovanni Beghelli. Luigi Baranzini
Contralti: Elena Cortese, Cristina Colombo, Raffaella Tandi, Federica Terzoli, Barbara Pecchio, Patrizia Mira, Federica Trinca Tornidor, Katia Saggin, Luisella Dal Bo’, Valeria Mobiglia,
Marina Moscatelli.
Soprani: Maria Portalupi, Carla Vergobbi, Maria Grazia Vernetti, Mariangela Baranzini.
Soliste: Bianca Mira, Mariarita Baranzini
All’organo si sono succeduti Roberto Mira, Cristian Fattore, Elisabetta Mobiglia.

La Corale S.Stefano
La più antica espressione musicale collettiva organizzata è sicuramente la schola cantorum. Non abbiamo la data di inizio della corale tainese, si suppone debba risalire alla nascita delle confraternite (17° secolo) che usavano cantare lodi alla Vergine dopo le funzioni religiose. Inizialmente la corale era composta solo da elementi maschili e solo i componenti la confraternita del SS.Sacramento potevano stare vicino all’altare a cantare ed i canti erano tutti rigorosamente in latino.
Giuseppe Mobiglia, detto Pin, di Cheglio fu nei primi anni del secolo il priore della confraternita del SS.Sacramento ed era lui che guidava con la sua voce possente i coristi nelle Messe delle solennità e della terza domenica di ogni mese. Sul giornale “Il Sempione” di Arona del 9 ottobre 1909 si ritrova il nome dell’organista dell’epoca. Era il giovane Giuseppe Varalli di Angera. Diverse corali si sono susseguite nel corso degli anni anche se non vi è stata continuità, non tanto per la mancanza di belle voci, piuttosto di maestri e di organisti. L’attività della schola cantorum fu determinata in gran misura poi dall’interesse dei parroci per il canto. Don Martino lo amava e ci teneva che la corale accompagnasse regolarmente le cerimonie liturgiche solenni. Negli anni ’30/40 la schola cantorum era composta da un bel gruppo di coristi, tra cui Carlo Bielli che suonava anche nella banda, Nino Vernetti che fu corista alla Scala e che ancora oggi fa parte della corale, Carletto Caielli, le sorelle Pina ed Enrica Mobiglia, Rina Gianelli, Pia Butti, Piera Jermoli e Paolo Butti che suonava anche l’organo. Don Brivio, al contrario, non dimostrò mai una particolare affezione per la corale anche se, grazie all’opera dell’appassionato e competente musicista Luigi Fornara, a partire dagli anni ’40 fino ai primi anni ’60 furono preparati diversi gruppi di coristi che eseguivano con maestria i canti liturgici. Per circa 15 anni le messe solenni furono accompagnate dalle belle voci di Lia Rosa Fardani, dei contralti Maria Teresa Longoni, Nella Roncari e Ada Timodo, di Elena e Carmen Turra, Maria Rosa Berrini, Piera Bielli e Ninin Bielli; contemporaneamente vi era anche una corale di sole voci maschili composta da Aldo Bielli, Ilario Del Torchio, Enrico Bielli, Ezio Basoli, Nino Binda ed altri che eseguivano canti a due o tre voci degli autori più famosi di musica sacra come Pier Luigi da Palestrina e Lorenzo Perosi.
Negli anni ’60 nella corale cantavano Antonio Buratinello di Angera, che per la sua possente voce i compagni chiamavano “al Tenor”, Roberto Vergobbi che aveva una bella voce da basso, Giovanni Cia, Enrico Boldi, Roberto Moscatelli, Enrico Bielli, Franco Bielli(Chino), Maria Luisa Fiorani, Daniela Mira Catò e Peo Fornara, e i solisti Severino Boldi e Dorina Mira.
Una delle più memorabili esecuzioni di questa corale avvenne per il quarantennale di sacerdozio di Don Giuseppe Brivio il 27 ottobre 1963. I coristi accolsero l’entrata in chiesa del parroco con il canto “Ecce Sacerdos” che produsse profonda emozione nei fedeli presenti al rito. Pezzo forte fu il mottetto a quattro voci “Meditabor”, breve ma intenso per la bellezza e la potenza delle note che lo componevano.
Nella seconda metà degli anni ’60 vi fu una lunga pausa di silenzio, poi la corale rinacque nel 1973 per volontà del parroco Don Gianni De Bernardi, appassionato del bel canto, e del maestro Fornara. Formata da 30 ragazze (soprani e contralti) e 20 uomini (tenori e bassi) accompagnò le più solenni funzioni liturgiche fino al 1978, anno in cui cessò la propria attività a seguito della scomparsa di Luigi Fornara. Nel 1992, per il centenario di consacrazione della chiesa parrocchiale, fu di nuovo ricostituita sempre per volontà di Don Gianni e con la collaborazione dell’insegnante di musica Patrizia dal Bo’.
Oltre a pezzi classici di musica sacra, l’attuale corale esegue a quattro voci dispari brani di autori contemporanei quali Don Pierangelo Sequeri e Bepi de’ Marzi.

La Banda

Il primo complesso musicale bandistico tainese formato da strumenti a fiato ed a percussione nacque nel 1898.
Don Gadda scrisse sul Chronicon che in quell’anno alcuni giovani si erano messi insieme ed erano riusciti a formare una banda musicale.
Non sono però indicati i nomi di questi giovani che per acquistare gli strumenti fecero una colletta e chiesero anche l’aiuto del parroco che fece la sua offerta previo promessa che si sarebbero attenuti ai regolamenti ecclesiastici. Il tono del commento manifesta la perplessità di Don Gadda per questa iniziativa, in quanto supponeva che la banda non si sarebbe limitata ad accompagnare le processioni e le feste religiose, ma avrebbe partecipato a manifestazioni civili e politiche ed anche a quelle ostili alla chiesa cattolica. In effetti è segnalato, sempre nel Chronicon, che la banda suonò il 20 settembre 1902, anniversario della presa di Porta Pia. Questa data commemorava la presa di Roma del 1870 da parte delle truppe italiane e coincideva con la proclamazione di Roma capitale e la perdita della sovranità temporale del Papa, fatto a cui tutta la chiesa fu all’epoca ostile e per il quale lo Stato Italiano laico fu considerato un nemico.
La banda non mancò mai alle cerimonie religiose più solenni. Sulla “Cronaca Prealpina” di Varese dell’11 agosto 1911, ad esempio, è messa in evidenza la notizia che i grandi festeggiamenti per il Corpus Domini, organizzati da un comitato presieduto dal curato Don Martino Vignati, includevano scelti concerti musicali delle bande di Sesto e Taino-Angera.
Ogni occasione era buona per rallegrare il paese con la musica. Il giornale “Il Sempione” dell’14 novembre del 1908 segnala che il giorno 11 era stato festeggiato l’onomastico del parroco Don Martino Vignati e “la sera il gruppo dei giovanotti dell’orchestra volle mostrare la sua valenzia facendo la seranata al signor curato”.
La banda ha costituito una delle prime forme di associazione laica con fini ricreativi e culturali e il suo ruolo è stato importante nella vita del paese. Il suono della banda ha accompagnato per oltre 60 anni tutte le vicende principali della nostra comunità: i matrimoni, i funerali, la festa del paese, le commemorazioni civili e religiose, le processioni, inaugurazioni e festeggiamenti vari perchè tutto si faceva a suon di musica. Una conferma di ciò la troviamo su “Il Resegone” del 15 marzo 1913 dove è riportata la notizia che al gran banchetto offerto il giorno 9 nei locali dell’Asilo Infantile Maria Serbelloni dal sig. Carlo Mira d’Ercole ai suoi compagni di leva e ai reduci della guerra di Libia fu pure invitato “il corpo musicale tainese che pensò anche a rallegrare la festa”.
Il periodo di maggior splendore per il complesso bandistico fu dagli anni ’20 ai ’40 perchè la gente gradiva ascoltare marce, polke ecc. e la musica della banda portava allegria e il paese tutto la sosteneva con generosità. Era mediamente composta da una trentina di elementi e il suo repertorio comprendeva anche sinfonie e musica sacra, aveva una sua propria sede (in piazza S.Stefano e poi presso l’albergo Agnello), un regolamento-statuto e un presidente (Emilio Rigamonti e poi Stefano Berrini).
Maestro-direttore fu per diversi anni il dott.Recchia, medico dentista, e successivamente il maestro Fornara. Nella bella stagione, tutte le domenica si svolgeva un concerto in piazza Paietta, i suonatori erano esperti e in grado di partecipare anche ad importanti raduni bandistici come a quello che si svolse a Pallanza nel 1938. Negli anni di guerra la banda interruppe la sua attività, molti dei suoi componenti erano al fronte. Riprese a suonare nel 1945. La sua prima esibizione pubblica post-bellica avvenne in occasione dei funerali dei partigiani tainesi.
Sulla fine degli anni ’60 la banda si sciolse, i suonatori erano ormai avanti con gli anni e non vi fu più la possibilità del ricambio perchè i gusti musicali dei giovani si erano nel frattempo modificati con la nascita del rock.
Solo Aldo Bielli, appassionatissimo della tromba ha continuato e continua a suonare in bande di altri paesi (Sesto C., Golasecca, Castelletto). Aldo è una figura particolare di musicista. La sua passione per la musica è così radicata e profonda che lo ha portato a partecipare ad esperienze musicali di ogni tipo, dalle orchestrine ai cori alpini, alla corale, alla fanfara dei bersaglieri. Ha iniziato ragazzino, dopo aver trovato una vecchia tromba, a suonare, cercando di imparare da solo. Si esercitava nella stalla, per non dar fastidio. In seguito riuscì a prendere, con grande sacrificio, lezioni di musica. Ora a 68 anni è un virtuoso della tromba.
La passione per la musica e la possibilità di imparare a suonare uno strumento sicuramente non ha età. Un esempio di come la forza di volontà e la passione musicale inducano ad impegnarsi nello studio e nell’esercizio anche quando si è raggiunta l’età della pensione ci è dato da Enrico Alvod che solo a 52 anni ha potuto realizzare il suo sogno di apprendere a suonare uno strumento. Dopo un periodo di tirocinio di un anno e mezzo, è da tre anni componente del corpo musicale G.Colombo di Sesto C. dove suona, con grande soddisfazione, il basso in sibemolle, strumento d’accompagnamento, pesante da reggere (circa kg.10), ma dolcissimo, nonostante l’apparenza rude.
La musica bandistica attrae ancora i giovani anche perchè i repertori si sono rinnovati con l’introduzione di brani di autori contemporanei come Bryan Adams, Elton John, Eric Clapton. Nella banda di Angera e di Sesto suona la tromba con bravura Lorenzo Ghiringhelli, 21 anni, che seguendo le orme del bisnonno Giovanni, suona dall’età di otto. Ultimo acquisto per la banda di Sesto è poi Valentina Boldi, anche lei ventunenne, che da un paio di mesi, ha ripreso, dopo alcuni anni di interruzione, a studiare la musica ed a seguire le lezioni con un maestro della banda per apprendere l’uso del sassofono soprano.
Chissà che non ci sia la possibilità, nel prossimo futuro, di rinascita della banda di Taino!

Spettacoli musicali

Oltre che nella corale e nella banda, i tainesi hanno dato prova, una generazione dopo l’altra, delle loro abilità musicali in varie manifestazioni e spettacoli. Dal 1913 fino al 1953 l’oratorio maschile (edificato nel 1912 a lato della chiesa) fu il luogo dove si svolsero innumerevoli recite e spettacoli musicali allestiti nei primi decenni del secolo dalle maestre Angelica Mira d’Ercole e Paquita Giudici Movalli.
Successivamente fu il maestro Fornara, con la collaborazione di suor Liduina, l’animatore e l’organizzatore di diversi “musical”. Sono ancora ricordati, per il successo conseguito, spettacoli come “la Corriera”, “Marietta monta in gondola”, “Scarpette a punta”, “Viale dei colli” che videro la partecipazione canora di Wanda e Nada Margheri, Irma Bergantini, Mariuccia Giudici, Elena Turra, Franca Fanchini, Lina Movalli, Wilma Ponti, Ada Timodo, Lia Rosa Fardani, Gianluigi Berrini.
Anche i piccoli della scuola materna, con le loro gradevoli vocine, hanno sempre usato rallegrare con cori e canti le recite natalizie e le feste della mamma, sapientemente preparati dalle suore. Suor Ermanna, in particolare, ha dato nei 18 anni della sua permanenza a Taino, un significativo apporto alle manifestazioni musicali giovanili guidando il “coretto” delle ragazze nelle funzioni religiose e animando le feste presso la scuola materna.
Cantare in coro, quando ci si trovava in compagnia, si usava un tempo molto di più di adesso: si cantava nelle osterie, nei cortili, durante le gite e, le feste familiari, erano spesso allietate da cori più o meno improvvisati. Celebre fu il gruppo di canto “Trio del Lago Maggiore” formato da Carletto Caielli, Aldo Bielli, Carlo Fiorani, Gaudenzio Timodo, Luigi Terzaghi, Pietro Sala e Rolando Manfrin.

I Gruppi musicali

La nascita della musica rock, avvenuta intorno agli anni ’60, ha portato un radicale mutamento nei gusti e nel modo di esprimersi collettivamente. Diversi giovani hanno imparato a suonare chitarre elettriche, batterie e tastiere. Sono nati i “complessini”.
Cesare Sist è stato uno tra i primi ad appassionarsi alla musica rock. Incominciò a suonare la chitarra elettrica, da autodidatta, nel 1956 all’età di 18 anni. Nel 1958 era già un semiprofessionista. Da allora ha fatto parte di diversi gruppi musicali suonando in varie località della Lombardia e Piemonte. Gli anni migliori furono per lui dal 1965 al 1980, periodo in cui sperimentò vari generi come il blues, il rock, la musica pop e psichedelica. Tuttora fa parte, per diletto, di un complesso musicale a cui partecipa anche il figlio Eddy, con il quale si è esibito un paio di volte al Centro dell’Olmo e alle feste dell’Unità.
Anche altri gruppi musicali giovanili vennero alla luce in quegli anni, come il complessino formato da Gianluigi Bielli, Giandomenico Col, il bravo batterista Traversolo (che fece poi parte anche di complessi famosi), il cantante Renzo Gosatti, o quello con Enrico Berrini, Carlo Nirni, Enrico Boldi, Roberto Moscatelli che suonavano abitualmente nei locali del CRAL (dopolavoro), fondato dalla Montecatini nel 1956 e che fu per oltre 15 anni il luogo di ritrovo dei tainesi.
Successivamente, Marco Forni nel 1974 fondò, insieme agli amici Marco Rossi, Davide e Paolo Zarone, Fabio Zotti, un gruppo musicale con chitarre, tastiera e basso e si divertivano a suonare le canzoni dei Beatles e dei grandi del rock. Marco, Davide e Paolo hanno continuato a suonare insieme anche dopo gli anni dell’adolescenza, sperimentando musiche particolari come il genere “fusion” (un insieme di jazz, ritmi latini e funk). L’ultima loro esibizione a Taino è stata la scorsa estate al parco.
Anche i ventenni di oggi amano esprimersi musicalmente in gruppo con generi e stili spesso innovativi: Ermanno Boldi, Simone Berrini e Ramon Lorenzini hanno costituito dal 1991 un loro complesso e suonano anche composizioni originali, create da loro e tutte intese ad esprimere una protesta contro la violenza e le guerre.
Ad un altro gruppo musicale formato da sei elementi partecipano i tainesi Elena Antonioli che suona la tastiera e canta e Nicola Della Pepa alla chitarra.
Ultimamente si è anche costituito un gruppo di giovanissime suonatrici di chitarra che sotto la guida di Marina Moscatelli ed Elena Cortese accompagnano le funzioni religiose.

I Maestri di musica

Le tante manifestazioni musicali collettive hanno potuto essere attuate grazie all’impegno e all’attività di diversi maestri che, con grande pazienza e dedizione, hanno trasmesso ad una generazione dopo l’altra la conoscenza della musica e l’uso degli strumenti.
Giovanni Ghiringhelli detto Tumel è stato una delle figure tra le più rappresentative nella storia della musica tainese.
Nato nel 1884, iniziò giovanissimo a far parte della banda, nella quale suonò per quasi 50 anni. Fece scuola a tanti giovani a cui insegnava l’uso del clarinetto, della tromba e che poi inseriva nel complesso bandistico del quale fu vice maestro e capobanda. Il suo strumento era il bombardino (flicorno baritono), ma aveva dimestichezza anche con altri strumenti a fiato. Di professione muratore, lavorò in SIAI, sposò Matilde Mira ed ebbe tre figli, Luigia, Serena e Guido. Alla musica bandistica dedicò tutta la sua vita. Morì nel 1967.
Indimenticabile per tutti è stato il maestro Luigi Fornara.
Nato nel 1906 a Borgomanero da una numerosa famiglia contadina (7 figli) era dotato di una eccezionale mente matematica e appassionatissimo di musica. Lavorò all’ufficio tecnico della SIAI-MARCHETTI fino al 1966 e sposò la tainese Mariuccia Mira d’Ercole nel 1943, anno in cui giunse a Taino. Sapeva suonare il violino, il pianoforte, l’organo e si dilettava di composizioni musicali. Don Martino gli affidò l’incarico di suonare l’organo in chiesa e la direzione della corale, cosa che fece per 31 anni; contemporaneamente diresse la banda e fu un infaticabile organizzatore di spettacoli musicali. Personalità dinamica, oltre alla musica, si dedicò a numerose attività sociali: insegnò per anni disegno e meccanica nella scuola serale organizzata dall’ing. Montesi per conto della SIAI nei locali del Comune, diede lezioni di matematica e insegnò pianoforte e violino a parecchi giovani. Con la sua morte, avvenuta nel 1975, Taino perse una guida musicale determinante, la sua scomparsa lasciò un vuoto tanto che, senza di lui, diverse attività in campo musicale non ebbero più seguito.
Abile maestro e musicista fu Enzo Rizzi. Milanese, impiegato di banca, sposò Evelina Fugazzola e si trasferì a Taino nel 1965.
Suo padre era sostituto-direttore dell’orchestra della Scala e lui aveva studiato violino e suonato anche nell’orchestra diretta dal padre; fece perfino una audizione con il celebre maestro Arturo Toscanini. Aveva un eccezionale orecchio musicale: si accorgeva del più piccolo errore. Insegnò a suonare l’organo a diversi giovani tainesi, tra i quali Marco Forni ed Angela Villa.
Una persona che ha lasciato un dolce ricordo di sè è Bruna Monti.
Certamente molti la ricordano a passeggio per le vie del paese con il suo inseparabile cagnolino o le volte che suonò, con rara maestria, il flauto in chiesa. Diplomata al conservatorio di Milano, insegnò per molti anni musica in una scuola materna della città, nel 1961 si trasferì a Taino. Suonava con abilità il pianoforte, che aveva appreso dal maestro Janigro che fu il primo in Italia ad abbracciare e a diffondere una nuova tecnica pianistica (1). Allievi di Bruna Monti furono, tra gli altri, Roberto Mira e Patrizia dal Bo’.
Il compito di insegnare musica alle nuove generazioni è ora portato avanti da Angela Villa.
Angela ha trentanni ed ha iniziato a suonare pianoforte all’età di otto con il maestro Rizzi che, avendo compreso il talento potenziale della sua giovane allieva, la guidò con particolare cura. La scomparsa del maestro Rizzi fu un vero trauma per Angela che abbandonò per qualche anno la musica. Riprese a studiare presso l’Accademia Rebecchi di Milano e poi presso il Conservatorio di musica di Novara dove si è diplomata e dove continua a seguire corsi di specializzazione. Ai suoi giovanissimi allievi, Alberto Pavanello, Matteo Ghiringhelli, Letizia Geron, Elisa e Viviana Zaccara, Valentina e Roberto Taffuri, Davide e Luca Castiglioni, è affidato il futuro della musica a Taino.

Nota

(1) Janigro fu uno dei promotori del “nuovo sistema” d’insegnamento della tecnica pianistica. Tale sistema si basa sulla gravitazione del braccio, invece che sulla articolazione delle dita e da importanza alla regolazione del peso nelle cosidette “cadute libere”, nonchè all’esercizio di rotazione dell’avambraccio. Si cerca soprattutto di raggiungere il maggiore rilassamento muscolare possibile per ottenere, con il minimo sforzo, il massimo rendimento. L’ideatore di questo sistema fu il compositore e direttore d’orchestra Ludovico Deppe (1828-1890) che in seguito ebbe molti seguaci tra cui appunto il maestro Janigro che fu insegnante di Bruna Monti.

Ringraziamenti

E’ stato possibile ricostruire a grandi linee la storia musicale di Taino grazie alla fattiva collaborazione di Marina Moscatelli e Severino Boldi (per la corale), Loredano Ghiringhelli e Aldo Bielli (per la Banda), Elena Turra (per gli spettacoli musicali) e Angela Villa (per i maestri di musica).
Si ringrazia per le informazioni e il materiale fotografico gentilmente fornito i signori:
Mario e Pina Mobiglia, Anna Butti, Angelica Jermoli, Maria Teresa Longoni, Renzo Giovanella, Dorina Mira, Carla Salveraglio, Piera Ponti Ghiringhelli, Luigina Buschini, Pierangela Mira, Enrico Alvod, Valentina Boldi, Carmen Turra, Nella Roncari, Lina Movalli Colombo, Cesare Sist, Marco Forni, Ermanno Boldi, Elena Antonioli e Nicola Della Pepa, Lina Fugazzola, Natalina Sacchi, Mariuccia Fornara, Gianluigi Bielli, Mariuccia Giudici, Franco Berrini, Anna Tonella, Enrico Boldi.