di Laura Tirelli
Il nome Porotti compare per la prima volta in un documento storico del 1840, dove le sorelle Maria e Caterina Porotti, figlie del fu Gerolamo, livellario (affittuario) del conte Serbelloni sono indicate come proprietarie di due pertiche di terreno.
Nel censimento del 1870 è segnalata la presenza di due famiglie Porotti: quella di Carlo e quella di Giovanni, la cui figlia Carolina di 29 anni risulta nell’elenco delle operaie del setificio A.Gibert, prima fabbrica funzionante a Taino, stilato il 27 aprile 1898. Nel 1901 le famiglie Porotti censite sono quattro.
Carlo Porotti, nato nel 1832, possidente, si occupò della pubblica amministrazione. Fu consigliere comunale per alcuni anni alla fine del 1800 e sindaco nei primi anni del 1900. Il 16 settembre 1886 fu presente al consiglio comunale, presieduto dal conte Giuseppe Crivelli Serbelloni, nel quale venne accettato il lascito di £.6000 a favore dei poveri che il defunto parroco Antonio Cominetti aveva destinato nel suo testamento al Comune di Taino.
Il 29 dicembre 1907, in qualità di sindaco, Carlo Porotti si recò alla stazione di Sesto Calende a ricevere il nuovo parroco don Martino Vignati che scortò personalmente fino a Taino, dopo una sosta all’Abbazia di S.Donato per ossequiare il prevosto Leonida Mapelli, nominato vescovo di Borgo S.Donino (Fidenza). Nelle cronache è riportato che era una giornata pessima, spirava un forte vento di tramontana e pioveva. Ciò non impedì al nuovo parroco ed al sindaco, circondati dalla popolazione e dal clero della zona, di fermarsi davanti all’Oratorio di S.Eurosia dove suonò la banda e la giovane studentessa Maria Gianelli, nipote del fabbriciere Pietro Paietta, rivolse al parroco il saluto di prammatica.
Carlo Porotti era chiamato familiarmente “al sindac di zuccuron” perchè evidentemente calzava regolarmente degli zoccoli, come del resto la maggioranza dei contadini dell’epoca. Nel 1910 lasciò l’incarico di sindaco che venne assunto dall’ing.Mosè Berrini, ma rimase in Consiglio comunale come consigliere e presidente della Congregazione di Carità fino alla sua morte avvenuta il 5 maggio 1914. Suo figlio Adolfo, nato nel 1866. lavorò presso lo stabilimento Bernocchi di Angera. Sposò Caterina Del Torchio di Cheglio ed ebbe otto figli, tra cui Carlo, nato nel 1897, che fece il trasportatore con il carro e il cavallo. Carlo sposò Maria Luigia (Gina) Giudici, dalla loro unione nacquero Lidia nel 1926 e Bianca nel 1924. Lidia ha sposato Giovanni Bossi e con lui è vissuta molti anni in Germania. Ora è tornata a vivere a Taino. Di lei abbiamo parlato per la sua passione ed abilità nel far crescere i piccoli bonsai. Bianca, nata nel 1924, sposò Maurilio Merzagora di Angera ed insieme lì hanno gestito per molti anni una pescheria.
Donata, unica figlia di Bianca, nata nel 1948, ha sposato Mario Artioli di Gallarate. Dalla loro unione sono nate Cristina nel 1967 e Tiziana nel 1968. Valentina ed Alessandra Mira, rispettivamente di 15 e 13 anni, figlie di Cristina e la piccola Katiuscia Ravasio di 1 anno, figlia di Tiziana, sono le ultime discendenti di Carlo Porotti, “al sindac di zuccuron”.