Famiglie tainesi: Mobiglia

di Laura Tirelli

Tra le famiglie più antiche di Taino che risultano dai documenti storici, vi è quella dei Mobiglia. Questo cognome ha avuto, come del resto anche altri, una evoluzione nel corso dei secoli.
Nel 1686 la sua grafia era “Mobilio”, nel 1691 “Mobilio de Cattò, probabilmente a seguito dell’unione di Domenico Mobilio con Lucia Mira Cattò. Divenne “Mobiglia” nel 1805. Questo Domenico Mobilio de Cattò è citato negli atti parrocchiali per aver avuto il 28 febbraio 1699 due gemelle, Margherita Generosa e Domenica Generosa. I parti gemellari sono stati una caratteristica della famiglia Mobiglia durante il XVIII secolo. Carlo Giuseppe Mobilia sposato con Angela Mossina ebbe addirittura 4 gemelli in due nascite successive. Nel 1724 nacquero Generosa e Teresa e nel 1730 Stefano Domenico e Giovanna Maria. Gemelli ebbero anche Cattarina Mobilia sposata con Carlo Mira nel 1747, Giacomina Mobilia moglie di Giò Batta Margnino nel 1748 e Lucia Mobilia sposata con Giò Berino nel 1749.

Altre notizie sulla famiglia Mobiglia si ricavano dagli atti del censimento delle proprietà effettuato a Taino nel 1722 dallo Stato di Milano. Tale Johannes Maria Mobiglius, fu Domenico , di anni 38, interrogato “de Habitatione ed Exercitio” cioè sulla sua casa e lavoro, così rispose: “Son nativo ed abito in Tayno, sono lavoratore di Campagna e tengo in affitto dal Sig. Dr. Ferdinando Tinelli pertiche sessantuna aratorie e pertiche cinquantasette vitate et in scorta pertiche venticinque prato, e pertiche cento boscaglia, e per la casa pago d’annuo fitto mogia quaranta tre di mistura, capponi otto e quattro polastri.” Aggiunse che un terzo della vendemmia spettava al padrone e che le foglie dei moroni (gelsi), sufficienti al mantenimento di una oncia di seme di bigatti, erano comprese nell’affitto. Affermò poi che era più di un secolo che la sua famiglia aveva questo contratto d’affitto. Il che testimonia la presenza della famiglia Mobiglia a Taino fin dai primi anni del secolo XVII. Dal ceppo originario sono poi discese diverse famiglie. Nel censimento del 1870 ne risultano residenti 4 e nove in quello del 1901.

Enrico Mobiglia di Monzeglio (Giovin) ha ricostruito gran parte della discendenza di Bartolomeo Mobiglia e Tonella Rosa, suoi diretti antenati, sposatisi il 18 giugno 1816 ad Angera, dai quali discendono la maggioranza delle famiglie Mobiglia di Taino (diverso è il ceppo di Cheglio).
Dalla ricostruzione di Enrico risulta che Bartolomeo e Rosa ebbero 8 figli, 6 maschi e 2 femmine. Di Marco, Angelo, Serafino e Giuseppe, Enrico Mobiglia ne ha ricostruito la discendenza, mentre molto più vaghe sono le notizie relative ad Angela, Stefano, Serafina e Luigi.

Marco Mobiglia, figlio di Bartolomeo nato nel 1837 e sposato con Clementina Giovanella, è citato in un articolo apparso sul giornale “Il Resegone”. del marzo 1912. Il giornale riferisce del devastante incendio scoppiato nella cascina al Roncaccio, dove Marco abitava con il figlio Enrico e la nuora Giuditta Longoni Il vecchio ed infermo Marco Mobiglia, che tra l’altro era stato il “sateroo” (seppellitore) del paese, fu salvato a stento perchè, secondo quanto è scritto sul Resegone, l’incendio era divampato notte tempo nel fienile, e questi confinava proprio con la camera da letto di pa’ Marchin. La cascina era all’epoca di proprietà del marchese Corti e Marco ne era l’affittuario. Suo figlio Enrico lavorava come muratore stagionale in Francia. In Francia, ad Oyonnax (1), nella regione Rhone Alpes, si stabilì anche la figlia Angela, nata nel 1884 con il marito Enrico Mira d’Ercole. Ad Oyonnax tuttora vive la nipote di Angela, Jenine Bricaud, che ha mantenuto i legami con Taino ed anche la scorsa estate ha trascorso qualche giorno nella vecchia casa dei suoi nonni a Monzeglio.

All’estero emigrarono altri due figli di Marco, Stefano, sempre in Francia e Carlo in Argentina. Queste emigrazioni non furono però mai definitive e i rapporti con la famiglia furono sempre mantenuti. I figli di Carlo, ad esempio, Maria nata nel 1903 e Marco (Zito) nel 1906 a Buenos Aires, una volta morti i loro genitori crebbero al Roncaccio presso i nonni aiutati anche dalla famiglia del marchese Corti. A Monvalle si trasferì la figlia Luisa il cui nominativo è incluso nell’elenco delle prime operaie, 86 in tutto, che furono assunte presso il setificio A.Gibert & C, aperto nel 1898, prima fabbrica di Taino. A Cardano al Campo vivono i discendenti di Luigi, nato nel 1886. Un altro figlio di Marco, Paolo, fece il ferroviere, sposò Maria Moroni ed ebbe una figlia Giuseppina, che sposò Gino Riva e si trasferì a Milano.
Tra i discendenti degli altri figli di Bartolomeo, a Taino abitano quelli di Angelo e Giuseppe, mentre quelli di Serafino, nato nel 1835, sono oggi residenti ad Angera e Ranco.
Angelo ebbe tre figli: Giovanni Stefano, Ambrogio e Luisa. Una figlia di Ambrogio, Angela Rosa, nata nel 1903 e sposata con Ettore Luciano Gumier, fu tra le vittime dello scoppio avvenuto il Polveriera nel 1935. Lasciò una bimba di 3 anni.

(1)
Oyonnax è una cittadina, non lontana dalla città di Lione, che si caratterizza per essere al centro di un’area industriale chiamata “la valle della Plastica”, per il gran numero di industrie, piccole e grandi che si sono sviluppate in questo settore. Anche Jenine Bricaud, discendente di Bartolomeo Mobiglia, con il marito, Elie Mathieu, aveva una propria industria di plastica. La lavorazione di questo materiale deriva dalla antica tradizione locale della fabbricazione dei pettini. Inizialmente gli abitanti di Oyonnax si specializzarono nella creazione di bellissimi pettini in legno, materiale che ricavavano dai boschi circostanti. Dal legno passarono all’inizio del 19° secolo alla lavorazione del corno di bue, poi alla cellulosa ed infine alla plastica. Oltre ad Angela Mobiglia ed Enrico Mira d’Ercole, altre famiglie tainesi si trasferirono ad Oyonnax nei primi anni del 1900, per cui esiste storicamente un legame tra il nostro paese è questa località francese.

Si ringrazia per la collaborazione gentilmente offerta:
Enrico Mobiglia, Jenine Bricaud, Bruna Mira d’Ercole, Pierangela Ghiringhelli, Maria Rosa Berrini, Pierangela Mobiglia, Dante Mobiglia.

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