di Laura Tirelli
Diverse sono a Taino le famiglie che portano il nome Giovanella. Come già detto raccontando la storia del vetraio Innocente Giovanella, uno dei fondatori della Vetreria Operaia Federale di Sesto Calende (vedi n°2/99), i Giovanella sono stati una presenza costante a Taino a partire dal XVIII secolo e il loro nome deriva da una deformazione del nome proprio Giovanni o dal termine “giovane” .
Per completare, anche se in modo sintetico, la storia dei Giovanella riportiamo qui brevi notizie sulla famiglia e i discendenti di GIUSEPPE GIOVANELLA, detto Pinor, nato a Taino nel 1884. Giuseppe era fratello di Andrea, Giovanni, Pietro e Luigia emigrati in America insieme al cognato Enrico Lordi di Barza il quale riuscì ad accumulare oltreoceano una discreta fortuna e che utilizzò, quando tornò a Taino con la moglie, a vantaggio anche del paese.
Giuseppe, a differenza dei fratelli, non si allontanò mai dal suo paese natale, e visse con la famiglia in località Stallaccio facendo il muratore e coltivando la terra.
Sposò Maria Balzarini, detta Vanin (dal diminutivo del nome di suo padre Giovanni) ed ebbe sei figli: Angela, Giuseppe, Giovanni, Maria, Luigia e Carlo.
Giuseppe, sposato con Luisa Del Torchio, fu messo comunale dopo la guerra a Taino, incarico che poi lasciò per un lavoro presso la fabbrica di ceramiche di Laveno e si trasferì a Gavirate dove vive tuttora suo figlio Mario. Anche Angela, una volta sposata, lasciò Taino trasferendosi a Milano e lì abita oggi la figlia Maria Rosa. Giovanni morì a soli 54 anni, non era sposato e non ebbe figli. Maria si unì in matrimonio con Luigi Cogliati che fu caporeparto in Polveriera. Luigia sposò Carlo Cattaneo.
Carlo, nato nel 1905, lavorò per 40 anni in Polveriera e dal suo matrimonio con Rosa Colombo nacquero 5 figli: Maria, Lidia, Luciana, Sandra e Adriano che abita con la moglie, Teresa Salerno e le figlie Cristina e Lorena, nella vecchia casa, ora ristrutturata, che fu del nonno Giuseppe. Degli altri figli di Carlo a Taino vive solo Luciana, mentre Sandra è ad Angera, Lidia abitava a Barzola e Maria risiede a Sesto Calende, ma a Taino, il paese dove è nata, e dove sono le sue radici, è ancora molto affezionata e sente una profonda nostalgia della casa dove ha trascorso l’infanzia. “Mi ricordo” dice ” che eravamo poveri, però il camino della grande cucina era sempre acceso e noi tutti intorno a raccontarcela, poi si giocava nei cortili con altri bambini. Che bei tempi erano, poveri, ma allegri e contenti!”.