a cura della Redazione
Due sono stati i sacerdoti che Taino ha espresso in questo secolo: Don Rinaldo Ponti (1911-1964), di cui Giuseppe Pedrizzetti ne ha fatto un sentito e vivo ritratto nel numero 5/91 della “Voce del Dumin”, e Don Mario Sculatti che vogliamo ora ricordare.
Don Mario era figlio di Giovanni e di Lucia Mobiglia e nacque ad Andeer in Svizzera nel 1909 dove la famiglia era emigrata.
Il padre di Don Mario faceva lo scalpellino e divenne proprietario di una cava di sassi, attività che fu poi portata avanti per alcuni anni dal figlio Silvio. Giovanni con la moglie e i figli, tre maschi e una femmina, dalla Svizzera si trasferì in Francia dove rimase fino al 1939, anno in cui, a causa dello scoppio della guerra, fece ritorno a Taino.
Don Mario studiò presso il collegio S.Anna di Rovereto, poi presso il Seminario Arcivescovile di Pavia e di Saronno, ed infine presso quello di Monza. Si diplomò a pieni voti al Liceo Classico di Novara e nel 1933 fu ordinato sacerdote.
Iniziò la sua azione pastorale come coadiutore di una parrocchia milanese, poi in quella di Beverate. Si dedicò per qualche anno all’insegnamento nel collegio De Filippi di Arona.
Cappellano militare nella divisione Acqui, sbarcò nel 1941 con l’esercito a Valona in Albania, prese parte alla spedizione in Grecia prestando la sua opera negli ospedali da campo. Fu anche incaricato di identificare i caduti in un campo di battaglia e provvedere alla loro tumulazione. Dalla relazione che inviò al comando militare su questo suo triste compito, di cui una copia è rimasta tra le sue carte, traspare la sua grande umanità e il suo profondo amore e rispetto per tutti gli uomini.
Dopo la guerra divenne parroco di Pino e Trozzano e nel 1959 gli fu affidata la Parrocchia di Gorla Maggiore, località in cui rimase fino al 1981, anno in cui si ritirò e tornò a Taino, suo paese d’origine dove visse fino alla morte, avvenuta nell’agosto del 1984, con i nipoti Mario e Fernanda.
Molti tainesi ricordano ancora molto bene Don Mario che spesso celebrò la S.Messa nella nostra Chiesa e nella quale festeggiò il suo cinquantesimo di sacerdozio nel 1983.
Carattere socievole, fu un prete aperto ai tempi nuovi e molto tollerante. Accettava tutti, senza imporre le proprie idee. I suoi parrocchiani, soprattutto i giovani, ai quali sempre prestò attenzione, gli furono affezionati e spesso, dopo che aveva lasciato il suo incarico di parroco, vennero a Taino a trovarlo per stare un po’in sua compagnia e ascoltare i suoi consigli e le sue esortazioni. Don Mario amò molto la montagna e i viaggi. Visitò quasi tutto il mondo, arrivando fino al Polo Nord.
La vocazione al sacerdozio è un grande dono e la nostra comunità ne è stata beneficata nelle persone di due suoi figli: Don Rinaldo e Don Mario.