di Laura Tirelli
La storia di Taino è stata e viene fatta dalle donne e dagli uomini che qui vivono e lavorano. Il lavoro ha un ruolo fondamentale nella vita di tutti, ed è grazie al lavoro, da quello dei campi a quello industriale, che il paese ha progredito e si è evoluto. In questa ottica non possiamo ignorare l’apporto dato da quegli uomini e donne che con le loro iniziative e realizzazioni hanno contribuito alla crescita economica del paese.
Lo scorso 20 Maggio la ditta Zibiro ha festeggiato 50 anni di attività; è questa, dopo la Ritorcitura Butti, la più longeva azienda industriale presente nel nostro comune.
La Zibiro fu fondata nel 1949 da tre ex dipendenti della Montecatini: Corrado Zin, nato a Veggiano e dai tainesi Rino Bielli e Bruno Rossotti, dalle cui iniziali ha origine il nome della ditta. Già nel 1946 questi tre valenti attrezzisti della Montecatini avevano aperto una piccola officina situata in piazza della Chiesa, nei locali dell’attuale bar, dove impiantarono le macchine e costruirono le attrezzature necessarie alla produzione di accessori di alta precisione per l’industria tessile: le lamelle guardia-ordito per i telai di cui non vi era nessun produttore in Italia. A sostenerli e a guidarli in questa iniziativa era stato il dott. Renzo Giovanella, anch’egli tainese, che aveva impiantato una piccola tessitura di seta e che fu il primo ad impiegare le lamelle della Zibiro sui suoi telai. La ditta per espandersi e crescere aveva bisogno però di capitali e di competenze commerciali.
Entrarono così nella società il rag.Giancarlo Colombo e lo stesso dott. Giovanella che ne assunse la conduzione come amministratore unico. Fu acquistato un terreno di 5000 metri quadrati da Carlo Pedrizzetti in località Paureta e costruita l’attuale fabbrica di via Marconi.
La Zibiro ampliò gradualmente la gamma dei suoi prodotti. Nel 1955 introdusse, sempre unica in Italia, la fabbricazione di un altro accessorio per i telai: il liccio a lamina d’acciaio piatto e nel 1957 iniziò anche la produzione di quadri per licci.
Nel corso di questi cinquant’anni la tecnologia applicata alle macchine è enormemente evoluta: i telai sono computerizzati e sempre più veloci. Negli anni cinquanta, ad esempio, ogni telaio batteva al massimo 30 colpi al minuto, oggi la media è di 600 colpi al minuto. Nonostante i progressi tecnologici, sono ancora indispensabili come guardia-ordito le lamelle e i licci e la Zibiro è tutt’oggi la più rinnomata produttrice italiana di questi accessori che richiedono una lavorazione di grande precisione. Le lamelle e i licci devono essere perfettamente galvanizzati, rettificati e senza spigoli vivi ai bordi per non danneggiare il filato. E’ stato grazie all’abilità di bravi attrezzisti quali Guido Borra, Dante Mobiglia, Gianpaolo Bielli, Luigi Mira, Fernando Arioli, Enrico Boldi di Taino ed Ermete Piazzi e Gianni Forni di Angera che la produzione della Zibiro è riuscita ad eguagliare quella dei loro potenti concorrenti americani, svizzeri e tedeschi che dominano il mercato con aziende che impiegano dai 600 ai 1000 dipendenti. La Zibiro ha sempre avuto dimensioni artigianali: dai sei/sette operai dei primi tempi è giunta al massimo ad occupare una cinquantina di dipendenti con una produzione, nei periodi di grande richiesta, di 30 milioni di lamelle, 10 milioni di licci piatti e ventimila quadri all’anno, di cui circa la metà viene esportata in tutto il mondo.
In 50 anni di attività la Zibiro ha inoltre creato impianti simili ai propri in India, Cina, Iraq, Polonia, Romania, ex-Jugoslavia e dato lavoro complessivamente a 116 persone. Tutti si sono sempre sentiti coinvolti e partecipato con grande entusiasmo al lavoro, sia gli operi che gli impiegati, come Edvige Gallanti, Renato Tresoldi, Mary Fiorani e Maria Grazia Pontisso che non hanno mai rispiarmiato le proprie energie per l’azienda, una azienda che non ha mai licenziato nessuno. I periodi di crisi, che spesso nel tessile si alternano a quelli di crescita, sono stati affrontati senza mai ridurre i posti di lavoro. Nel 1963-64 per superare la crisi del mercato e la conseguente carenza di ordini, la Zibiro si ingegnò a produrre contatti elettrici e profili di acciaio inossidabile per il gruppo Ignis. Nel 1991 fu la prima ditta in Italia ad applicare il contratto di solidarietà.
La Zibiro ha creato anche dell’indotto. Diverse officine tainesi hanno lavorato e lavorano per lei: la Meccanica Tainese, Mainetti e Mira, OMA di Alvod, Pajetta Adolfo, Baggi Emilia, Rapal di Rossi, i fratelli De Bernardi, la falegnameria Pecchio e l’impresa edile Cattaneo.
Cinquant’anni di attività rappresentano certamente un successo, di cui anche i tainesi possono essere fieri perchè, grazie al marchio Zibiro e ai suoi prodotti, il nome del nostro piccolo paese ha girato il mondo.
Gli Amministratori
Primo amministratore dell’azienda, è stato il dott. Renzo Giovanella, nato nel 1915, da una famiglia tainese di vecchia data. Suo padre Carlo fu capostazione a Stresa, Busto A. e in altre località della Provincia. Figlio unico, Renzo seguì gli spostamenti del padre e frequentò varie scuole, dal De Filippi di Arona, al Rosmini di Stresa, al Liceo Classico di Varese ed infine l’Università di Milano dove si laureò in Medicina Veterinaria nel 1940. Richiamato sotto le armi, fu medico veterinario nel reggimento di artiglieria a cavallo della divisione Legnano. Dopo l’8 settembre 1943 si rifugiò in Svizzera, nel cantone di Friburgo dove continuò ad occuparsi di cavalli. Per le sue conoscenze sulla leptospirosi gli fu affidato l’incarico di ricercatore presso l’Istituto di Batteriologia dell’Università di Berna. A lui va il merito di una pubblicazione scientifica su questo argomento.
Terminata la guerra tornò a casa e assunse la condotta veterinaria di Sesto C. Personalità attiva e poliedrica, oltre ai cavalli, è sempre stato appassionato di meccanica, così, quasi per hobby, installò nel 1946 un paio telai per la seta in un gabbiotto di proprietà del nonno Innocente.
Da due, ben presto i telai divennero una ventina, ma fu l’incontro con i tre ex-tecnici della Montecatini che modificò la sua strada. Lasciò la condotta veterinaria e si dedicò completamente alla Zibiro che guidò con successo per oltre trent’anni.
L’attuale amministratore della Zibiro è il dott. Luigi Colombo, tainese di nascita e di discendenza, nato cinquant’anni fa, proprio come la sua ditta.
Suo nonno, Serafino Colombo, fu Sindaco di Taino e agente di casa Serbelloni. Suo padre, Giancarlo, acquisì insieme all’amico Renzo Giovanella una quota di proprietà della Zibiro negli anni ’50. Della ditta però non se ne occupò mai direttamente. Fu invece Luigi, suo figlio primogenito, laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, che iniziò nel 1974, mentre ancora studiava, ad inserirsi in azienda.
Acquisendo gradualmente le quote degli altri soci, Luigi Colombo è dal 29 settembre 1981 proprietario e amministratore unico della Zibiro. Sotto la sua guida, l’azienda, che oggi occupa una trentina di dipendenti, continua ad avere un ruolo importante nell’economia di Taino.