Tra le chiese vicino a noi, costruite in epoca moderna, vale la pena citare quella del Sacro Cuore di Gallarate situata nel parco della Pontificia Facoltà di Filosofia “Aloisianum” perchè il suo stile rappresenta uno dei primi esempi di quella sobrietà di linee a cui in epoca moderna si è voluto ritornare, come alle origini della Chiesa, ed anche per la presenza al suo interno di diverse sculture del famoso artista Francesco Messina i cui supporti in legno sono stati opera di un nostro concittadino: Guglielmo Movalli. Questo abile artigiano, che sicuramente molti ricordano, con l’aiuto del figlio Enrico, ha provveduto a realizzare tutte le opere lignee di questa chiesa: il soffitto, i portoni, i serramenti, le panche, i confessionali, il rivestimento dell’organo, gli armadi della sacrestia, gli arredi della cripta e la grande croce di m.10,60, ricavata da un unico tronco, che si eleva dall’altare maggiore e su cui poggia il magnifico Cristo in bronzo dello scultore Francesco Messina.
La chiesa, progettata dall’architetto Ottavio Cabiati che ne ha iniziato i lavori nel 1952, è stata portata a termine alla fine degli anni ’50 dagli architetti Crespi, Sartorio e Spampinato dello studio C+35 in collaborazione col P.Luciano M.Caldiroli S.I. che hanno saputo infondere all’insieme un carattere di grande semplicità e funzionalità.
L’edificio religioso è formato da una navata centrale con una grande abside, dal transetto e da due capelle laterali.
Al fondo dell’abside si trova l’altare maggiore a forma di una piramide rosso rubino sbozzata che rappresenta il calvario, da cui si eleva la grande croce lignea. La mensa a sbalzo, simbolo del Nuovo Testamento, nasce dal calvario intrecciata a due grandi blocchi verticali in labradorite, significanti le tavole dell’antica legge. L’altare è preceduto da una balaustra di bronzo, marmo e cristalli arricchita da dieci pannelli in smalto su rame raffiguranti i simboli dell’Eucarestia, disegnati ed eseguiti da due artisti tedeschi, Erhard e Therese Hoessle.
Svizzero è invece l’autore delle magnifiche vetrate: il prof. Willy Kaufmann che, ispirandosi al tema delle Beatitudini e a quello delle dodici promesse del Sacro Cuore, ha saputo esprimere in forme astratte i principi annunciati, creando uno stupendo gioco di colori.
L’arte sacra moderna è ben presente nella chiesa. Nelle grandi nicchie del transetto spiccano due ceramiche dello scultore Angelo Biancini. Nella cripta, sopra i piccoli altari, ci sono altre due sculture dello stesso autore che è anche l’artefice della grande figura del Sacro Cuore che si staglia sulla facciata della chiesa.
Particolarmente interessanti sono soprattutto le opere dello scultore Francesco Messina che, oltre al Cristo sulla grande croce, ha realizzato i bronzi della Via Crucis, disposti sulle pareti laterali e le due grandi statue in marmo bianco, raffiguranti la fede e la carità create per il mausoleo dei conti Bassetti, fondatori dell’Aloisianum, posto nella cripta, la quale è assai particolare. Le sue pareti sono adornate da pannelli a sbalzo di marmo giallo Siena e la volta è sostenuta da colonne di mosaico rustico rappresentanti le figure longilinee degli apostoli, realizzate dal prof.Kaufmann.
Nel complesso questa chiesa si caratterizza per la sua essenzialità e linearità di forme.
GUGLIELMO MOVALLI, nato a Taino nel 1899, apprese l’arte della lavorazione del legno dal padre Stefano e seppe seguirne l’insegnamento con grande competenza e abilità. Ampliò progressivamente la sua attività fino a raggiungere la dimensione di una media impresa con 25 dipendenti. Le prime macchine, acquistate nel 1920, per la lavorazione meccanica del legno le installò in un portico del palazzo Serbelloni-Corti, messogli a disposizione dal marchese Corti che apprezzava il lavoro di questo artigiano.
L’officina fu in seguito trasferita in via Garibaldi (ora via Mira d’Ercole) dove si trova tuttora e che continua ad operare sotto la direzione del figlio Enrico che ha continuato la professione paterna.
Tra i lavori più importanti e impegnativi realizzati da Guglielmo Movalli vi furono tutte le rifiniture e suppellettili in legno di Palazzo Maino di Gallarate (ora sede della USL). Lavorò anche per l’Accademia di Brera e il museo Poldi Pezzoli di Milano, nonchè, come detto, fu artefice di tutte le opere lignee nella Chiesa del Sacro Cuore di Gallarate, alla quale dedicò oltre tre anni di lavoro.
Si conquistò fama di bravo e abile artigiano e, tra i suoi clienti, ci furono importanti e ricchi cotonieri di Busto Arsizio e Gallarate.
Sposato con Maria Bielli ebbe due figli, Enrico e Lina.
Persona coscienziosa, profuse un grande impegno nel suo lavoro che esercitò con la competenza propria della tradizione dell’alto artigianato italiano.