a cura della Redazione
Taino è un piccolo paese, ma ha sempre espresso persone con particolari capacità che si sono distinte nelle loro attività e professioni.
Per quanto riguarda l’ultima generazione, una promettente carriera la stanno facendo due giovani trentunenni, amici e compagni di scuola: Massimo Costalonga e Stefano Silocchi.
Massimo, laureatosi in odontoiatria nel 1991 presso l’Università degli Studi di Milano, ha ottenuto una borsa di studio che lo ha portato a specializzarsi negli Stati Uniti. Presso l’Università di Minneapolis, nel Minesota, ha conseguito il dottorato in biologia orale e immunologia cellulare ed ora continua a lavorare e fare ricerca presso questa Università insieme ad altri otto ricercatori di varie nazionalità che stanno portando avanti un progetto pilota finanziato dal National Institute of Health.
La ricerca scientifica rappresenta una grande passione per Massimo che aspira a diventare professore. E’ questa una carriera di grande prestigio per la quale Massimo sta dando moltissimo sia in termini di studio che di impegno personale. Per raggiungere il suo obiettivo e poter fare “ricerca vera” come è suo desiderio, Massimo è costretto a vivere lontano dall’Italia e dalla sua famiglia perchè nel nostro paese i giovani non sono incoraggiati a dedicarsi alla ricerca ed è in vigore un sistema burocratico che scoraggia il merito e l’iniziativa individuale.
I giovani con grandi capacità trovano in altri paesi la possibilità di sperimentare se stessi e dare il meglio di sè, come è stato anche per Stefano, che, laureatosi in Economia e Commercio nel 1993, dopo un anno di studi a Cambridge, si è trasferito a Londra, grande centro finanziario mondiale, dove ha iniziato ad operare nel mercato dei capitali presso la filiale inglese della Banca Nazionale dell’Agricoltura.
E’ stata questa sua esperienza un buon trampolino di lancio che gli ha permesso di passare alle dipendenze del Credit Suisse, una delle prime cinque banche più importanti del mondo, dove ora lavora, unico italiano, in una squadra formata da otto persone di varie nazionalità e tutte giovanissime. Stefano ha grande entusiasmo per il suo lavoro che lo porta a contatto con molta gente, in un mondo effervescente e stimolante. Certo è sottoposto ad un ritmo intenso: 12, 13 ore di lavoro al giorno davanti al computer, in continua tensione e concentrazione, ma le soddisfazioni e le gratificazioni che ricava gli permettono di superare gli stress.
Quello che sia Massimo che Stefano, pur operando in settori diversi, vedono di positivo nel vivere e operare in un paese di cultura anglosassone è lo standard di comportamento a cui tutti si adeguano: esiste una etica precisa, rigorosa, da tutti seguita e rispettata, solo chi si comporta lealmente e correttamente è considerato e fa “carriera”, esattamente al contrario di quello che spesso succede da noi, dove spesso primeggiano i “furbi e i raccomandati”, con il risultato però chiaramente evidente di una certa arretratezza storica e culturale del nostro paese.
Stefano e Massimo ricordano spesso Taino e non solo le loro famiglie e gli amici, ma il paese tutto. Quando Massimo torna a casa, la prima cosa che fa è un giro per il paese per rivedere i luoghi conosciuti e cari della sua infanzia. Entrambi i due giovani sono orgogliosi di essere tainesi e noi lo siamo di loro.